RIGHETTO

PROGETTO PER UN LUNGOMENTRAGGIO.

Tratto liberamente dal racconto di Dante Mortèt; Sceneggiatura, Regia Mattia Sbragia; Direttore della Fotografia Antonio Giudice; Scenografia Pierfranco Luscri’; Costumi Ginevra Polverelli; Produttore Esecutivo Alinda Sbragia.

“Questa è la storia di “Righetto”, bambino orfano, della sua cagnolina Sgrullarella, e dei suoi quattro amici del cuore con cui condivide vita, avventure ed entusiasmi. Ragazzi vissuti realmente nella Roma nel 1849 durante i combattimenti per la Repubblica Romana. A quell’epoca, I Francesi, durante il famoso assedio, bombardarono la città con granate anti-uomo. I ragazzini del popolino avevano però imparato un rischiosissimo modo per disinnescare quelle bombe spegnendone la miccia appena giunte a terra, poi ne estraevano la polvere da sparo di cui erano piene e la rivendevano ai ribelli (I soldati della futura ITALIA). Tutto per pochi bajocchi. Amato e protetto da tutta una Roma ancora a misura d’uomo, aveva solo 13 anni al tempo di quei fatti, Righetto. Il vivere nei convulsi tempi di mutazioni epocali (dal Papa Re ad una Repubblica, da città-Vaticano a città-aperta, da sudditi a cittadini) portarono il ragazzo a sviluppare un proprio concetto di giustizia, legge, libertà e futuro. Con la purezza e la convinzione che solo un ragazzo può dedicare ad una propria scoperta. Così, quando il destino gli farà trovare una bomba troppo difficile da disinnescare, accanto ad un mercato pieno di gente, a mezzogiorno, Righetto non vedrà di meglio da fare che gettarsi su quella bomba e soffocare con il corpo l’esplosione, sacrificando la propria vita per salvare quella degli altri.